Il contratto naturale by Michel Serres

Il contratto naturale by Michel Serres

autore:Michel Serres [Serres, Michel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2019-08-26T22:00:00+00:00


Tassonomia di queste cause

Tempo e storia. Un processo finisce sempre per statuire, per dirimere il caso; i giudici applicano i testi e la giurisprudenza in modo che la loro sentenza contribuisca ad alimentare, di rimando, la giurisprudenza e l’evoluzione della legge. La decisione del tribunale inaugura quindi un tempo nuovo. Non certo quello che passa e va, come lasciato a sé, ma l’altro, quello degno di essere riportato e scritto: una storia. Forse abbiamo soltanto il diritto, per trasformare il tempo in storia, o per canonizzare il primo nella seconda. Meglio ancora, la storia, più che dispiegarsi in processo, è essa stessa un tribunale permanente.

Un evento fa biforcazione: inversamente, una biforcazione fa evento. Ora, poiché la sentenza che conclude un’azione giudiziaria sceglie tra diverse vie, essa chiude, come un semiconduttore, un compartimento o una saracinesca, varie possibilità per aprirne una sola. La serie di questi processi produce il complesso o la serie delle biforcazioni attraverso le quali scorre la storia, attraverso le quali passa il tempo che ne esce canonizzato. Ecco i vertici o i nodi giudiziari distribuiti nelle reti profilate dalla storia delle scienze. Spazio, logica. Ora, ogni decisione, come indica la parola stessa, definisce una regione dello spazio, concreto o astratto; non soltanto ritaglia sul caos lasciato dalla piena furiosa del fiume o della guerra un riquadro arato e lo attribuisce in nuda proprietà a una determinata persona, ma anche e soprattutto delimita concetti con le loro proprietà, analiticamente. Il primo giurista del diritto romano, inaugurale logico o teorico degli insiemi, fu l’augure che, prima di trarre gli auspici, disegnava plinti o zone con il suo bastone rituale tra i siti possibili del cielo. Il diritto descrive ciò che accade in uno spazio, reale, materiale, formale, linguistico e così via: la scoperta e il frazionamento di questo spazio originale sono l’origine stessa del diritto. Il suo linguaggio, non prescrittivo ma performativo, descrive in esso situazioni e attribuzioni, luoghi e proprietà, quindi li promuove.

La canonizzazione del tempo e la sua trasformazione in storia derivano dal fatto che noi lo riferiamo a queste situazioni, non appena si danno. Il giurista inventa questo tipo di astrazione. Non certo il vincolo, non la morale o la polizia, ma una cartografia analitica: in questo il diritto si presenta come una pregeometria. Come se le due ragioni, scientifica e giuridica, analizzassero o frazionassero primariamente una Terra esistenziale e categorica, fondamentale, trascendentale, archiradicale.

Esempi. In principio è il religioso. Supponiamo che un dato gruppo sociale pratichi determinati riti. Alla minima deviazione, il collettivo reagisce e corregge perché si ricostituisca l’equilibrio della norma; se la diversità si accentua, ecco che bisogna scegliere fra l’ortodossia e Teresa. Sorge così il conflitto religione – religione, che un processo soltanto può dirimere: Gesù davanti al Sinedrio; concili e riformatori, Lutero, Calvino o Michele Serveto.

Ma certe religioni promuovono, a volte, leggi contrarie a quelle del re o del regime in vigore. Nasce così il conflitto religione – politica, ancora una volta risolto da un processo, i profeti davanti ai re o



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